martedì 27 ottobre 2009

VIZI PRIVATI E PUBBLICHE VIRTU’…

ovvero, quando la cacca sale.

Una premessa, nella mia vita di studentessa ho incontrato “baroni illuminati” e “esimie dinastie di laureati a causa della buona memoria, occupanti la cattedra universitaria per trasmissione ereditaria del titolo baronale”, con tutti i guasti che questo comportava e comporta.

Uno dei Baroni illuminati che ha lasciato il segno (per me positivo), è stato il Professore Silvio Romano, Docente di “Istituzioni di diritto romano”, il sapere con la S maiuscola, ma anche il piacere che mostrava nel condividere con noi il suo sapere, porgeva la materia ostica in modo semplice, tra noi e lui si era creato un filing che trasformava le lezioni in reciproci baccanali mentali.

Di una lezione ho tratto un passaggio che, per me, è diventato regola di vita e la applico ancora oggi.

Suo enunciato: “un fatto accade, è immodificabile, è accaduto e basta, ma,  se analizziamo tutte le circostanze che hanno portato a quel fatto, si possono modificare le conseguenze.

Vengo al fatto, il governatore del lazio si proclama “vittima di vizi privati” (sono sicura che gli psicologi hanno avuto orgasmi reali, un nuovo filone giustificativo da inserire nel manuale) ma come uomo politico, ha sempre esercitato “le pubbliche virtù”.

Bontà sua, manca solo l’applauso di solidarietà a far finire tutto a “tarallucci e vino”.

Diciamo che non volevo scrivere niente sul “caso”, ma … mentre mi gustavo le vignette di Inserto Satirico, sono finita dentro un dibattito sul tema:

“e’ giusto o no fare satira su Marrazzo”?

i toni sono stati accesi ma civili fino a quando il solito anonimo ha preso a usare gli escrementi come massima espressione per indicare la gente di sinistra…un vaffa…mi è scappato, mi sono scusata col condominio, da queste parti non gli avrei lasciato spazio e tempo, gli anonimi in questo blog non troveranno mai visibilità…

https://www.blogger.com/comment.g?blogID=6323047198069348406&postID=1481508008205604978

…sono andata a rileggere i 60 interventi e rimango del parere che  l’episodio sta subendo un trattamento soft “bipartisan”  credo di aver individuato le ragioni.

Una ipotesi, se Marrazzo fosse stato pizzicato con un trans e basta, la stampa si sarebbe scatenata a 360° sulla sinistra intera (come a suo tempo fece con Sircana) e sui valori morali che sventola a ogni occasione buona per dire “siamo diversi”.

Ma la vicenda boccaccesca (alla fine è tale) ha dei risvolti penali, 4 appartenenti alla benemerita sono finiti dentro per ricatto, furto e credo altre amenità, La Russa deve aver schiumato veleno da ogni orifizio, per una volta che una “carica politica di sinistra” permette un attacco a tappeto si scopre che senza i suoi 4 “sempre fedeli” la storia sarebbe rimasta tra “i vizi segreti” d’alto bordo.

Quindi i toni si abbassano, i riflettori si affievoliscono e una “salutare depressione” certificata dal medico curante permette alla “vittima del ricatto” di andare in “ritiro spirituale nel convento di Montecassino”…la scelta del posto ha scatenato la mia allegria, ho pensato

“unisce l’utile al dilettevole”.

Finirà pari e patta, lui cadrà nel dimenticatoio e i 4 si vedranno alleggerita la posizione processuale, a me resterà il disgusto per la posizione dei trans ghettizzati ancora una volta a favore del potere, ancora una volta li si inserisce nella prostituzione come unico mezzo di sostentamento.

Mi fermo, le analisi delle circostanze che portano al “fatto Marrazzo” sono tante e dalla mia ottica, nemmeno una depone a suo favore, non perché sia una bacchettona, ma perché il suo goffo tentativo di negare prima e chiedere compassione per le “debolezze private” dopo, non cancella che ha proseguito il suo tran tran,  se mi si viene a dire che di mezzo ci sono i servizi…ok, poniamo che sia così, ma quanto ci ha messo di suo?

Se la cacca sale non si può pretendere di non sentirne la puzza, non può pretendere di pulire usando uno straccio sporco, per inciso, lo straccio è quello dei valori abusati nelle campagne elettorali, un minimo di dignità non guasterebbe.

Bertoli cantava: ma non si sta poi male in questa fogna, se sai nasconder bene la vergogna. O: future abilità, speranze umane, riuscire a galleggiare sul letame.

La dignità non è essere casto e puro, la dignità è mostrarsi per quello che si è sempre, qualcuno ha arricciato il naso per Vladimir Luxuria? Sapevamo che era un trans, ma abbiamo avuto fiducia nel suo agire politico non nel suo scegliere con chi andare a letto, questa è dignità e rispetto del SE’, chiudo con

Niki Vendola, ti adoro ;-))